Ornella, mia madre. Una donna attiva, allegra, autentica, forte. Un carattere impaziente a volte perfino prepotente. Una donna immensamente bella, protettiva, diretta. Mia madre è tutto questo, fino al luglio 2012 quando comincia un percorso che non ha ritorno: la demenza con corpi di Lewy. Mi ricordo perfettamente la telefonata di mio padre, uomo sintetico, asciutto, razionale, che con una voce spaventata – quasi spezzata ­-  mi dice che la mamma è strana, angosciata. Mi riferisce che vede persone che non esistono.

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