Negozio di lampadari, centro di Milano, sabato mattina. Una signora bionda e asciutta, sobrio stile meneghino, entra con il figlioletto dagli occhi cerulei. Sei-sette anni, non di più. Non fa in tempo a sopirsi l’eco del campanello della porta d’ingresso che il biondo angioletto in golf azzurro si trasforma in una furia indiavolata. Solleva una lampada, fa caracollare un paralume, urta un’applique sotto gli occhi delle commesse con il fiato sospeso. E la mamma? Imperturbabile. «Rocco ti prego, non fare così, caro.

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