Gianfranco Ravasi è un uomo che non teme le parole, le studia, ci gioca, le preferisce quando sono «parole dette, comunicate, con tutta la carica di passione» come quelle sentite in questa sala al quarto piano del palazzo del «ministero» della Cultura del Vaticano in via della Conciliazione. Una non stop sulle «culture femminili», iniziata con un evento pubblico mercoledì scorso — l’inchiesta su volti e voci delle donne portata in scena al Teatro Argentina di Roma dalla Rai, con il contributo del blog del Corriere La 27Ora — e chiusa ieri con l’udienza da Papa Francesco.

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