Suhair, detta Su-su,  aveva 13 anni. Quella mattina d’estate del 2013 in cui, per volere della famiglia, è stata portata nella clinica di un medico per la “circoncisione femminile” (detta anche “infibulazione”  o come la chiamano gli esperti “mutilazione genitale femminile”), lei aveva un bruttissimo presentimento.

Era già successo a una delle sue sorelle, Amina, di venire sottoposta alla pratica due anni prima – come peraltro è accaduto al 90% delle egiziane sotto i 50 anni (secondo le stime del governo).

Leggi tutto