Nella ritrovata dolcezza di giugno, molti di noi si sentono a due passi dalla libertà. Si torna a uscire, a incontrarsi, a programmare piccoli e grandi viaggi, e questo è evidentemente bellissimo. Però continuo a scavare in una sensazione che mi lascia perplessa, e che evidentemente non è solo mia, e che riguarda l'esigenza comune, che sembra almeno maggioritaria, di cancellare quanto è accaduto in questi diciotto mesi o giù di lì in un solo colpo. Tornare a essere come prima.

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