Pino Barilari, il farmacista, passava le notti alla finestra facendo le parole crociate. La notte del 15 dicembre 1943 undici ferraresi, considerati antifascisti, vengono prelevati dalle proprie case e uccisi, e i loro corpi abbandonati vicino alla farmacia. Tre anni dopo, il responsabile di quella strage, il fascista Carlo Aretusi, viene processato. C'è un solo testimone possibile, ed è Barilari.  Ma a domanda risponderà: dormivo. Nessuno verrà condannato, ma da quella notte Barilari, smessa la passione per l'enigmistica, ha come  unica occupazione appostarsi tutto il giorno alla finestra di casa, osservare i passanti e borbottare un «Ehi!» o un «Attento!».

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