Beatrice Monroy
Niente ci fu
Il libro racconta la storia vera di Franca Viola, che a 17 anni, nel 1965, fu rapita da un mafioso locale per essere costretta alle nozze; e del suo coraggioso rifiuto che condusse all'abolizione di una consuetudine barbara, facendo fare a tutte le donne italiane un passo importantissimo nel riconoscimento dei propri diritti.
«Il dolore del tuo corpo non esiste, nessuno ne parla. Niente ci fu». Nell'Italia degli anni Sessanta, con il suo boom economico, le gemelle Kessler e Canzonissima, ma anche le contestazioni giovanili, gli intellettuali portano avanti battaglie civili per il divorzio, la pillola, la riforma del codice di famiglia.
Anni in cui vige ancora un Codice Penale fascista, che ancora include articoli anticostituzionali come il 587 sul delitto d’onore; il 544 sullo stupro e il "matrimonio riparatore", che cancellava il delitto di rapimento o di stupro se il rapitore sposava la vittima; l’articolo 599 sull’adulterio della donna, in cui la moglie adultera era punita con reclusione fino ad un anno.
In quegli anni in cui la voce di una donna non contava nulla, questa piccola ragazza di Alcamo, in provincia di Trapani, sfida tutte le leggi, la società e la mafia locale avendo il coraggio di dire no, con grandissime conseguenze sulla vita di tutti gli italiani e le italiane.
Sì dovrà aspettare il 1968 perché l’articolo sull’adulterio femminile venga annullato, il 1971 perché venga riconosciuto il diritto di diffondere la conoscenza dei contraccettivi, il 1974 per il referendum che rese legittimo il divorzio, il 1975 per il nuovo diritto di famiglia, e quindi finalmente la parità tra i coniugi. E addirittura il 1981 per vedere modificati e poi cancellati gli articoli del Codice Penale sul diritto d’onore e sul matrimonio riparatore.
Tipologia di Libro: Saggio
Libro edito da: La Meridiana
Anno di pubblicazione: 2012
Argomenti Trattati: donne nella storia e nella cultura - diritto e legislazione