Francesca Ramos
Diciotto ossa rotte
"Leggendo Francesca mi sono innamorato della sua scrittura intima, della sua scrittura tenera dolcissimamente infantile. Della sua scrittura spietata e quindi sincera." (Roberto Saviano)
Una casa al mare d’inverno, a Camogli, una villa che sa di muffa e morte, la morte per suicidio, tredici anni prima, della piccola Elisa, e la morte del padre per il dolore poco dopo. Vi trascorrono un tempo d’attesa Alessandra, cantante jazz insoddisfatta del suo corpo e della sua vita, e il cugino Leo, bambino mai diventato adulto, dolorosamente reale nei suoi ritardi e le sue allucinazioni. Attendono il ritorno dall’ospedale della madre e la sorella di Leo. In questo scenario da dramma da camera, va in scena una ricerca della verità sulla storia della famiglia protagonista. La verità dei fatti e dei ricordi, da scavare come strati di ere geologiche. La verità sul dolore per l’handicap mentale, capace di terremotare gli equilibri familiari. La verità sulla morte, sul peso che i morti lasciano ai vivi, e sul rimpianto che i morti hanno della vita.
Un romanzo sui generis, capace di giocare con i registri del giallo e del soprannaturale, ma che in realtà è una delicata riflessione sulla natura umana, sui suoi limiti (non solo quelli biologici) nel comprendere, nel comunicare e nell’amare l’altro. E anche una riflessione sull’impotenza e il fato, e su quella forza che tiene assieme, malgrado tutto, madri figlie e fratelli, come una colla che tiene in piedi i birilli, dice la Ramos, una colla «che forse è l’amore. Sempre lui. Quello».
Tipologia di Libro: Romanzo
Libro edito da: Baldini&Castoldi
Anno di pubblicazione: 2014
Argomenti Trattati: storie di donne -