Marisa Giaroli
Canoni e Contrappunti
Dalla prefazione: Ancora un “romanzo lesbico”? È questo che ho pensato quando mi è stato proposto di leggere il lavoro di Marisa Giaroli. La letteratura che parla delle relazioni d'amore tra donne vanta una notevole serie di titoli e se, fino a poco tempo fa, erano le autrici straniere a farla da padrone (cito per tutte Patricia Highsmith e il suo
Carol e Jeanette Winterson con, tra gli altri, Scritto sul corpo) da alcuni anni sono emerse autrici italiane come Margherita Giacobino, Cristina Zanetti, Valeria Viganó... Ho affrontato Canoni e contrappunti con una certa diffidenza. Di autobiografie più o meno esplicite ne ho letto a sufficienza; cosa mi avrebbe mai potuto dirmi di nuovo questo romanzo?
Poi, man mano che procedevo nella lettura, sono stata “irretita” dalle vicende protagonista. Ad intrigarmi non era la tematica, non nuova, di un amore contrastato e tenuto desto dai movimenti alterni di distanziazione e avvicinamento della donna amata, fantasticata e oggetto di desiderio e bisogni tanto forti da superare ogni tabù sociale e ogni necessaria autoprotezione.
La cifra di questo scritto è la sincerità più radicale e spietata. È la messa a nudo dei sentimenti anche quando appaiono, e forse sono, illogici, sconvenienti e portatori di frustrazioni.
Quella certezza, incrollabile, che quello che senti è inesorabilmente intrecciato con la parte vitale e più profonda di te stessa, anzi, coincide con la tua vita: è la tua vita!
Ho sempre pensato che gli “eroi” non siano coloro che compiono grandi cose perché hanno la certezza “illuminante” di dover essere in un certo modo e agire in conseguenza. I veri eroi siamo noi che possiamo dire “solo ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Le “vie di Damasco” mi sono sempre sembrate una “grazia” e, quindi, non meritorie e da premiare, perché che fatica è mai quella di vivere come ti è chiaro interiormente, con una lucidità e certezza totali?
E così Carmen NON sceglie di amare Gilda: sa che ineluttabilmente quella donna È la donna della sua vita, e agisce di conseguenza.
Quando si legge delle sofferenze patite, dei tentativi inutili di distacco, dell'energia che la protagonista dimostra nel riannodare più e più volte i fili del suo desiderio, ne avvertiamo l'inesorabilità. Come se, dopo ogni allontanamento, l'amore facesse rinascere una sorgente interiore che alimenta ancora e di nuovo la spinta a riprendere il contatto, la relazione, la condivisione di pensieri e passione.
Per tutto ciò Carmen si può considerare fortunata e, mi verrebbe da dire, non ha nessun “merito” per la sua tenace costanza. Se un “merito” le si può attribuire è quello della fedeltà a se stessa, quell'obbedienza al “Sii ciò che sei” dell'oracolo di Apollo a Delfi.
Una nota particolare e tutta propria di questo romanzo è la presenza della natura: “la grande pianura” che ci si manifesta nel susseguirsi delle stagioni e che entra in risonanza con lo svolgersi della vicenda amorosa: “Avvertivamo un profondo legame con la natura, una gioia intensa”.
Il tempo fisso dei sentimenti si intreccia col tempo alternato dei fenomeni naturali: da “l'afa opprimente dell'estate” a “i colori dell'autunno sugli alberi”.
“Il caldo [che] cresceva con il canto delle cicale” cede il passo a “i giorni della merla e una neve pesante [che] aveva imbiancato tutta la grande pianura".
Con la primavera “erano tornati i migratori e cantavano una nuova stagione” e “agosto ha allungato il passo e si fa sera presto”. L'Italia delle banche e delle piccole e medie imprese che lavorano con l'Arabia Saudita ha radici profonde nel mondo contadino che, in questo romanzo, come per miracolo, si innova recuperando gli antichi vitigni di “uva fogarina” e continua a interagire col grande fiume che da millenni scorre fecondo.
Forse è questa origine contadina che fa di Carmen una donna tenace e rispettosa dei propri sentimenti. La sua è un'etica che parla al nostro presente dove sempre più spesso si dimenticano o rimuovono le proprie radici in nome di una “modernizzazione” che ci vuole tutti precari sia nel lavoro che nei sentimenti.
Ancora una volta la letteratura diventa politica e, attraverso una storia “privata”, parla del senso e del valore del nostro vivere.
Tipologia di Libro: Romanzo
Libro edito da: corsiero editore
Anno di pubblicazione: 2014
Argomenti Trattati: gay, Lgbt, transessualità -