Quando dal cielo cadevano le stelle

Lia ha 13 anni: è una ragazzina italiana piena di sogni e di allegria, con l’unica colpa di essere ebrea durante la Seconda Guerra Mondiale. Con l'irrompere delle leggi razziali la sua vita cambia e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire da quel mondo di cui vuole fare disperatamente parte. Passano gli anni nella speranza che presto la guerra finirà ma si va invece verso il peggio: il 16 ottobre 1943 la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti ricorderanno a Lia che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare e di sperare. Deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, Lia cade in un incubo di terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti. Ma non perde quella determinazione che sola può tenerla in vita e che poi vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare. Perché non esistano mai più quelle casacche a righe e nessuno sia più costretto a vivere in base a un numero tatuato su un braccio o in base a una stella cucita sulla veste: perché dal cielo "non cadano più le stelle".