Francesca Rosati Freeman
Benvenuti nel paese delle donne
Alle pendici dell’Himalaya esiste un popolo che non conosce l’istituzione del matrimonio. Come stanno? come fanno? A queste domande risponde il libro di Francesca Rosati Freeman, Benvenuti nel paese delle donne. Un viaggio straordinario alla scoperta dei Moso una società matriarcale senza violenze né gelosia, lo vende la Libreria delle donne di Milano. Il titolo dice molte cose. In pratica, i Moso vivono stabilmente nella cerchia familiare delle nonne, delle madri, delle sorelle. Quando una ragazza diventa adulta, ha una camera tutta sua dove riceve, con discrezione ma non di nascosto, il suo innamorato che la mattina se ne va per tornare nella famiglia d’origine. I doveri di lui sono verso quest’ultima. Qui fa da padre ai figli delle sorelle, i suoi figli crescono nella famiglia materna. Le coppie durano quanto il loro amore o affetto, che può essere pochi giorni o un’intera vita. Finchè durano, la fedeltà è richiesta anche se non imposta. In quel popolo non ci sono regole rigide, ma la gelosia è vista male. Dobbiamo imitare i Moso? No, non sarebbe possibile perché una cultura non si cambia come un vestito. Ma possiamo imparare da loro. Che cosa? Il valore della fedeltà, per esempio: finchè sei impegnato con una persona, restarle fedele conviene a entrambi perché valorizza l’uno e l’altra. Più di ogni altra cosa dai Moso viene un messaggio che non ci è nuovo: la potenza della relazione materna. I Moso, forse più saggi di noi, ne hanno fatto l’asse portante della loro civiltà. (Luisa Muraro) Con la guida attenta ed amorevole di Francesca Rosati Freeman sarete davvero i Benvenuti nel paese delle donne : una piccola regione nello Yunnan, Cina, dove vive la società Moso definita "Comunità modello delle Nazioni Unite" nel 1995. La Rosati Freeman ci guida, con uno stile narrativo e documentaristico, all'interno dei villaggi abitati da questa popolazione che ha come caratteristica principale quella di essere centrata sul ruolo femminile e non maschile: le famiglie sono matrifocali e matrilineari e non esiste il matrimonio. L'unione itinerante (spesso confusa se letta con i nostri stereotipi con il libertinaggio) è la scelta consapevole di dividere il lato affettivo e sessuale da quello economico - familiare. Il compagno fa discrete visite alla propria compagna le notti e di mattina ritorna alla casa materna. In questa società i figli sono dunque tutti ben accetti: il padre biologico visita e dà consigli ai propri figli ma si prende cura economicamente ed affettivamente dei figli delle sorelle nella casa materna. Non esiste violenza sulle donne, la gelosia viene derisa, le unioni sono libere e possono durare una vita come una notte sola, ma sopratutto sono basate sull'amore sincero e l'attrazione. Non esiste il divorzio e, per la delusione dei turisti, le donne Moso non son per nulla disposte ad aprire la loro "stanza dei fiori" agli estranei. Conclude il testo una breve dissertazione sulla definizione di matriarcato, importante per uscire da una lettura convenzionale del termine e aprirsi ad un significato di potere femminile che non è la banale replica di quello maschile ma con diverso genere: le società Moso sono matriarcali perché il potere economico è nelle mani delle donne ma non c'è subordinazione del maschio, violenza sul maschio e le decisioni sono comunque e sempre collettive. La Rosati Freeman ci consente così di conoscere a fondo questa cultura millenaria a rischio di estinzione perché anch'essa toccata in questi ultimi anni dalla mano accattivante del progresso. Nel testo emergeranno i cambiamenti, le contraddizioni, i timori, le conquiste ma sopratutto emergerà l'importanza dell'apertura ad un confronto e dibattito su un possibile diverso modello sociale basato sull'eguaglianza di genere e sul superamento degli stereotipi che vincolano le donne, nelle nostre culture "sviluppate" e "civili", a ruoli subordinati e che le rendono perennemente a rischio (o spesso soggette) a violenza sia fisica sia psicologica. Materia per antropologi, arricchimento culturale per i lettori, stimolo intenso di dibattito per chi vuole riflettere su nuovi modelli sociali equi, sostenibili, pacifici. Un libro davvero prezioso. (recensione di Micaela Balìce)
Tipologia di Libro: Saggio
Libro edito da: XL Edizioni
Anno di pubblicazione: 2010
Argomenti Trattati: antropologia - matriarcato