Laura De Benedetti
Il giusto mondo
Un giallo che si svolge in un ipotetico 'giusto mondo’ che è una sorta di mondo all'incontrario di quello che conosciamo. Il giusto mondo è un mondo di donne, in cui è il genere femminile a guidare l’evolversi dell'umanità, come simboleggia l'immagine di copertina: “La donna di Vitruvio”. Sono le donne a decidere se e quando avere delle figlie, con o senza uomini, grazie ad un kit per l’autoinseminazione. La religione, la società si aspettano che restino vergini, cioè indipendenti. Lo ribadisce la massima autorità spirituale, lo si evince dalle fiabe raccontate alle bambine. Se le donne non generano la vita non possono fare carriera. Il matrimonio è bandito perché considerato sinonimo di sterilità della specie. E’ una donna ad essere morta sulla croce.Gli uomini svolgono i lavori più umili, chiedono pari opportunità sociali. Vengono loro trattenuti in busta paga i costi di crimini e vandalismi. Nei Paesi più retrogradi, dove vige l’integralismo matriarcale, vivono in condizione di semischiavitù. Ma il libro non si presenta come un’utopia (o distopia, che dir si voglia) futuribile. Il romanzo è scritto utilizzando un linguaggio al femminile basato sul testo governativo “Raccomandazioni sull’uso non sessista della lingua italiana”, realizzato da Alma Sabatini nel 1987 per la Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano e che, ad oggi, non ha mai trovato applicazione.
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Libro edito da: Excogita ed.
Anno di pubblicazione: 30 11 2011
Argomenti Trattati: narrativa -