Ousmane Sembène

Moolaadé

Il film è il secondo di una trilogia sull'eroismo quotidiano in Africa, tema caro all'autore che da sempre si interessa ai problemi sociali del proprio continente, facendo critiche e riflessioni attente e precise sul rapporto tra Tradizione e Modernità. In questo film parla - con una sensibilità rara per un uomo - della tragedia delle mutilazioni fisiche imposte alle donne, e delle loro gravi conseguenze anche psicologiche, frutto di una mentalità retrograda e di gesti criminali. Collè Ardo è l'unica, nel suo villaggio, a non aver escisso la figlia, cioè a non averla sottoposta a una mutilazione del sesso femminile - rituale di mostruosa crudeltà ancora diffusissimo e imposto in numerosi paesi africani, soprattutto dell'area sub-saharianaQuattro bambine, un giorno, si recano a casa della donna e le chiedono "moolaade", protezione: non vogliono subire l'escissione. Collè Ardo tende una corda all'entrata della propria capanna: nessuno potrà entrare. Il villaggio è in subbuglio: uomini, donne anziane, il capo della comunità: tutti sono contro Collè Ardo, ma lei - con coraggio e determinazione - cerca di resistere e di far valere le proprie ragioni e quelle delle bambine che, con amore e consapevolezza, ha deciso di proteggere. Essere donna in Africa non è facile. E non solo in Africa. L'ottantaduenne Ousmane Sembene - pioniere senegalese del cinema africano - vince con Moolaadè la sezione "Un certain regard" a Cannes, edizione 2004. 

Tipologia di Film: Drammatici‎ ed epici

Film diretto da: Ousmane Sembène

Anno di uscita nelle sale: 2004

Argomenti Trattati: Condizione della donna nel mondo - Violenza di genere