Amos Gitai
Kadosh
La sterilità è il tema dominante di questo film, un'infecondità di natura fisica che si allarga emotivamente a macchia d'olio sui protagonisti, e diventa il velo attraverso cui lo spettatore può osservare la vita di alcuni membri della comunità ortodossa del quartiere di Mea Sharim a Gerusalemme. Ed è in questo ambiente, in cui la vita è depauperata da ogni ricchezza poetica e in cui si parla sempre di bambini ma non se ne vede uno in tutto il film, che Gitai dà vita al dramma dell'intolleranza religiosa. Rivka, la moglie di Meir, figlio del Rabbino, non riesce ad avere bambini. "E un uomo senza figli" - dice il Rabbino - "strappa una pagina della Torah". Meir si chiude in un silenzio rassegnato ed è costretto a ripudiare la moglie pur amandola, mentre Malka - sorella di Rivka - è costretta a sposare Yosef, non riuscendo però a dimenticare il suo amato Yakov, guardato con sospetto dalla comunità religiosa perché è andato a fare il servizio militare.
Più manifesto politico che prodotto cinematografico, Kadosh offre al mondo il punto di vista dell'Israele laico su quello religioso: una visione unilaterale (considerato che un'operazione analoga da parte ortodossa sarebbe impossibile) che forse proprio a causa di questo suo intento politico presenta una serie di forzature allo scopo di predisporre lo spettatore ad una visione manichea della vita.
Tipologia di Film: Denuncia
Film diretto da: Amos Gitai
Anno di uscita nelle sale: 1999
Argomenti Trattati: Spiritualità e religione - Condizione della donna nel mondo