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- Categoria: Womenareurope
- Pubblicato: 12 Aprile 2014
A Milano un segnale forte contro l’obiezione di coscienza e per l’autodeterminazione dei corpi: occupati stamattina gli uffici della Direzione Sanitaria di Niguarda, ospedale con la percentuale più alta di obiettori di coscienza a Milano.
Negli stessi giorni in cui gli integralisti cattolici sfilano per la città ostentando macabri crocefissi ornati di feti sanguinanti e chiedendo il ritorno dell’aborto clandestino, abbiamo deciso di “andare alla fonte” dei problemi che già ci affliggono -e che questi signori vorrebbero istituzionalizzare- e di stanare chi se ne rende complice quotidianamente, in particolare le direzioni sanitarie degli ospedali che: - continuano ad assumere personale obiettore di coscienza rendendo ogni giorno più difficile lo svolgimento del servizio IVG e drammatica e pericolosa la condizione delle donne che devono sottoporsi ad un aborto terapeutico - consentono l’obiezione anche per prestazioni su cui non sarebbe consentita (visite pre ricovero e pre-dimissioni, prescrizione della pillola del giorno dopo che NON è un abortivo, raschiamenti per emorragie conseguenti ad aborti spontanei ecc) - applicano all’accettazione del servizio IVG assurdi meccanismi di numero chiuso, inesistenti per qualunque altra prestazione medica, che obbligano le donne che devono abortire ad un drammatico percorso a ostacoli da un ospedale all’altro
Abbiamo deciso di dare un segnale forte contro tutto ciò, occupando simbolicamente la Direzione Sanitaria dell’ospedale Niguarda di Milano:
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