(ANSA) – ROMA, 11 FEB

Somministrazione ospedaliera con tre giorni di ricovero per la Ru486, distribuzione di medici obiettori ed eccessivo utilizzo di anestesia generale per le interruzioni volontarie di gravidanza. Questi i punti da approfondire, emersi dalla relazione sull’applicazione della legge 194, presentata oggi in Commissione Affari Sociali della Camera dalla relatrice Elena Carnevali (Pd). “Speriamo di arrivare ad una risoluzione condivisa che ci permetta, se serve, di chiedere approfondimenti rispetto ad alcune delle anomalie emerse”, dichiara.

Tra queste l’alto numero, 76%, di donne che si autodimettono dopo aver assunto la pillola abortiva, invece di effettuare l’intero ricovero ospedaliero di tre giorni: un numero tale da far sorgere la domanda se tale prescrizione sia realmente necessaria. L’eccessiva concentrazione di obiettori, con punte che superano l’88% in Campania, “che fa sì che in alcune strutture non possa esser tutelato, come prevede la legge sull’aborto, tanto il diritto all’obiezione così come di quello all’interruzione volontaria della gestazione” sottolinea Carnevali. Infine, dalla relazione, che era stata consegnata al Parlamento lo scorso settembre, emerge un ulteriore elemento anomalo: l’anestesia generale è utilizzata in ben otto interruzioni su dieci “senza che ve ne sia reale motivo”, andando contro le linee guida e anche contro i criteri di risparmio economico. “Se è vero che, in alcuni casi, sono le donne a richiederla – commenta l’on. Carnevali – dovremmo assicurarci che chi, invece, non la desidera abbia la possibilità di scegliere la locale”. Affinché per queste ultime non rappresenti un disincentivo alla scelta di interrompere la gravidanza.(ANSA).

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