La vittoria di Trump ha sollevato un boato di soddidsfazione di maschi repressi, che inneggiano alla nuova era in cui finalmente si può tornare a parlare di figa, prendere a calci culattoni e negri, zittire femministe e, naturalmente, chiunque parli di diritti. Autoritarismo, razzismo e maschilismo vanno insieme. Anzi, sono strettamente intrecciati, come scrive Guido Viale nel pezzo Stati Uniti: la rivalsa della supremazia maschilista. Osservando come l’affermazione di uomini come Trump e dei suoi omologhi europei siano segni del ripiegamento verso un fondamentalismo occidentale nei cui confronti la partita decisiva non si potrà giocare senza una vigorosa ripresa del movimento femminista.
Lea Melandri commenta, in risposta, che di appelli simili, a un femminismo ignorato o dato per morto, ne abbiamo già sentiti: chi ha dimenticato la chiamata di politici e media perché il "movimento delle donne" scendesse in piazza contro il governo Berlusconi? In piazza ci saremo, il 26 novembre, contro una cultura maschile che passa per normalità e rispetto a cui il virilismo (razzista, omofobo, xenofobo, nazionalista, fondamentalista, ecc) non è che l'espressione manifesta.
Ma, aggiunge: gli uomini non si illudano che sarà il femminismo, nostrano o di altre culture, a salvarli dalla rimonta maschilista - da Trump ai movimenti xenofobi e di destra in Europa - dal momento che è proprio l'avanzamento della libertà delle donne, nel privato come nel pubblico, a scatenare le reazioni violente dei loro simili. Il virilismo, dalle origini ai giorni nostri, è "invenzione" e fondamento primo di tutte le civiltà conosciute finora, cioè della visione del mondo con cui il sesso maschile ha imposto il suo dominio e il suo privilegio. Per questo, capovolgendo le attese di Viale, dirò che contro razzismo, maschilismo e fondamentalismi di ogni tipo la partita decisiva non si potrà giocare senza una vigorosa presa di responsabilità degli uomini riguardo alla violenza dei loro simili e senza una critica alla "naturalizzazione" che il sessismo ha fatto del rapporto di potere tra i sessi e di tutte le disuguaglianze che la storia vi ha costruito sopra.

Che sia sponsorizzato da fondamentalismi islamici o da suprematisti bianchi, oggi come ieri il virilismo è tossico e, alla lunga lo è per tutti. Svegliatevi, maschi, prima che quel piatto di lenticchie vi vada di traverso definitivamente, finendo per strozzare anche voi.