Avrebbe detto ciao mamma, e sarebbe uscito con gli amici, dopo aver studiato storia o matematica. E l’altro ieri, domenica, avrebbe sicuramente parato un gol, perché lui in porta era bravissimo. Avrebbe avuto una vita. La sua.
Invece Federico è morto a 8 anni, ucciso da un uomo che era suo padre, in un luogo che gli avevano detto chiamarsi protetto, per proteggerlo, appunto.
A scuola quel giorno era andato a prenderlo un signore che era l’educatore che aveva il compito di proteggerlo, di accompagnarlo in quel luogo che si chiamava protetto e di stare con lui durante l’incontro, che pure l’incontro si chiamava protetto.

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