Il fatto di non aver nulla da dire viene oggi spacciato come diritto e persuade la stessa persona, convinta di avere quel diritto, a parlare, regalandole gratificazione autoreferenziale di cui ormai siamo prigionieri, prigionieri che lucidano le loro catene e si vantano del loro splendore senza potersi in realtà muovere da un’area circoscritta e limitata. […]

L'articolo Connettersi non vuol dire relazionarsi:

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