Una traduzione di questo post: Patriarchy’s Magic Trick: How Anything Perceived As Women’s Work Immediately Sheds Its Value

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Il divario salariale di genere è stata a lungo una questione importante per le femministe, una questione dibattuta costantemente all’ONU e presente nelle agende governative. Nonostante questo, persiste in molti l’idea che, nella società odierna (per lo più ne sono concinti gli uomini, ma ci sono anche alcune donne che lo pensano) il divario salariale di genere è semplicemente un mito: le donne sono pagate meno, in media, a causa delle particolari scelte che fanno in merito alla carriera.

Il settore che una donna sceglie, le ore che sceglie di lavorare, la sua decisione di prendere tempo da trascorrere con i figli, sono questi i fattori che portano ad una retribuzione inferiore: tutti elementi che, ci viene assicurato,  non hanno nulla a che fare con il sessismo.

Ora potremmo approfondire e dibattere questi argomenti a lungo, ma in questo post mi concentrerò solo sull’affermazione che il divario salariale esiste in parte perché le donne scelgono di andare a lavorare in settori che casualmente – che coincidenza ! – comportano una retribuzione inferiore.

Quindi, ecco come è trattato di solito questo argomento. Le donne, ci dicono, gravitano intorno a settori che comportano un basso reddito quali l’assistenza, la pulizia, l’insegnamento, il lavoro sociale, l’assistenza all’infanzia, il servizio clienti o il lavoro amministrativo, mentre gli uomini scelgono di lavorare in politica, nel mondo degli affari, della scienza e altri settori a prevalenza maschili e ben pagati.

Quelli che la pensano così di solito non sono interessati ad una soluzione, perché non vedono nessun problema, ma se si richiede loro di fornirne una, possono suggerire alle donne di comportarsi più come gli uomini, cioè di intraprendere una carriera in uno dei settori dominati dai maschi, così da essere pagate di più (e rispettate di più, ma raramente questo verrà detto ad alta voce).

Ma è davvero una soluzione, un modo di risolvere il problema?

In primo luogo questo tipo di analisi non ci spiega come vengono decisi i livelli medi di retribuzione dei diversi settori. C’è la legge della domanda e dell’offerta, naturalmente, ma un altro fattore è il valore attribuito ad ogni ruolo professionale e che cosa significa quel ruolo per la società.

Esaminiamo un ruolo tradizionalmente maschile che è molto rispettato e ben pagato, in molte parti del mondo – quello di medico. Nel Regno Unito  è nella top ten delle carriere più remunerative e il reddito medio annuo di un medico di famiglia negli Stati Uniti è di ben sei cifre. Essere medico conferisce anche un elevato status sociale e uno stereotipo comune nelle comunità asiatiche è il genitore che incoraggia i figli a diventare medici.

Uno dei miei docenti dell’Università volta ci ha posto questa domanda: perché i medici sono così ben pagati e così rispettati? Le nostre risposte erano prevedibili. Perché salvano vite umane, le loro competenze sono estremamente importanti e ci vogliono anni e anni di formazione per acquisirle. Tutte ragioni che suonano logiche. Ma il fatto che il medico sia rispettato e ben pagato non è una carattistica della professione medica ovunque. Allora perché – chiese il mio docente – i medici in Russia sono pagati così poco? Guadagnano meno di 7.500 £ l’anno, è una delle professioni meno remunerativa in Russia e per questo motivo il medico non gode di un grosso prestigio. Perché?

La risposta è incredibilmente semplice e chiarificatrice. In Russia, la maggior parte dei medici sono donne. Ecco una citazione da Carol Schmidt, un’infermiera geriatrica che ha visitato le strutture mediche a Mosca: “Il loro status e la loro retribuzione corrispondono a quelli dei nostri operai, anche se diventare medico richiede più o meno la stessa quantità di formazione di quella che deve affrontare un medico americano … la professione medica è considerata come una “vocazione alla cura”, motivo per il quale è “naturalmente adatta” alle donne, quindi appartiene ad un livello di seconda classe nella psiche Sovietica”.

Questo esempio ci mostra che le donne non sono sottostimate nel mercato del lavoro perché svolgono professioni che vengono considerate di scarso valore. E’ il contrario. Le professioni svolte dalle donne sono sottostimate nel mercato del lavoro perché le donne hanno uno scarso valore. Questo significa che tutto ciò che una donna sceglie di fare, che si tratti di assistenza all’infanzia, di insegnamento, di medicina o di scienza missilistica, diventerà di minor valore quando è svolto soprattutto dalle donne. Non sono le donne che scelgono i lavori che si collocano in settori meno retribuiti, è che ogni settore nel quale la maggior parte dei lavoratori sono donne automaticamente diventa meno rispettato e meno pagato.

Quindi non è sufficiente per noi chiedere l’accesso ai settori tradizionalmente a prevalenza maschile. Sì, abbiamo bisogno di stimolare le donne ad entrare nel campo della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, e sì, abbiamo bisogno di consentire a più donne di interessarsi e avere successo nel mondo degli affari e della politica.

Ma abbiamo molto più bisogno di cambiare una cultura che considera le donne inferiori, che ci dice, in modo sottile ma anche non-così-sottile, che tutto ciò che una donna fa è ovviamente facile, richiede poco sforzo ed è di scarso valore per la società .

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