In occasione dell’uscita del film sulla sua vita, vi propongo un’intervista in cui Linda Lovelace racconta la sua versione della “rivoluzione sessuale”.

Gola profonda è uno dei film più redditizi della storia del cinema: prodotto con venticinquemila dollari, ne guadagnò cento milioni tra sala e home video. Il film, uscito nel 1972, riuscì a catalizzare l’attenzione dei media, diventando un vero e proprio fenomeno di costume.

Si dice ancora oggi che il suo grande pregio sia l’aver puntato i riflettori sul piacere femminile.

Del piacere femminile il film si interessa in modo piuttosto insolito, cioè spostando il clitoride dal luogo dove lo ha la stragrande maggioranza delle donne in qualche punto imprecisato dell’esofago; una stranezza anatomica che costringe la protagonista del film a ricercare l’orgasmo impegnadosi in quella fellatio che tanto appassiona i cultori del genere.

Insomma, se una “rivoluzione” c’è stata, non credo abbia giovato granché a tutti quei clitoridi che non si trovano in fondo alla gola.

Gola Profonda è un film scritto da un uomo, girato un uomo, la cui protagonista fu costretta a recitare da un altro uomo. Per convincere l’opinione pubblica della sua versione della vicenda, Linda, in concomitanza dell’uscita della sua autobiografia (Ordeal), si sottopose alla macchina della verità, che confermò che quanto raccontava dei dietro le quinte era vero: l’allora marito Chuck Traynor la obbligò facendo uso della violenza a prendere parte a quel film, come pure a continuare ad interpretare il ruolo della pornostar “priva di qualsiasi inibizione” che tanto piacque agli anni ’70.

Non c’era nessuna ragazza disinibita insomma: solo una donna terrorizzata che alla prima occasione trovò il modo di fuggire da una situazione nella quale soffriva orribilmente.

Ma questa storia non ha avuto altrettanto successo.

Gola Profonda,nonostante tutto, rimane il film che ha dato il via agli anni d’oro dell’industria del porno; e anche in occasione dell’uscita di questo film c’è chi dalle pagine dei giornalisi affanna a sottolineare che il dramma tutto domestico della povera Linda non deve trasformarsi in un pretesto per demonizzare l’universo a luci rosse.

L’ennesimo, “classico”, marito violento, fallito e frustrato non deve in alcun modo spostare l’attenzione su una forma di intrattenimento che non si cura delle vite che la alimentano; in fondo – ci dice la rivista Rolling Stones – non solo nel mondo del porno “mille e mille attricette vengono sfruttate”;che le donne patiscano è comune a tutti gli ambienti lavorativi: perché prendersela con Gola profonda e imbrattare di tristezza quotidiana il mito della rivoluzione sessuale?

E poi Linda all’epoca non era che una ragazzina che prima di incontrare Traynor aveva già subito un aborto… una puttanella, in altri termini, probabilmente piena di turbe a causa di “due genitori bigotti infiacchiti da una vita spesa tra rigori morali e divani sfondati da troppe ore passate davanti alla televisione“. Se ha avuto delle “sfighe”, questo può essere materiale al massimo per un “tv movie da seconda serata televisiva”,non certo per un bel film.

Se raccontando la sua storia Linda voleva stimolare una rilessione sull’uso e l’abuso del corpo femminile mascherato da gioiosa celebrazione del piacere sessuale, le sue parole sono destinate a rimanere inascoltate.

Per quanto sia convinta che non saranno accolte con benevolenza dai più, ve le ripropongo lo stesso.

Per approfondire:

Linda Lovelace: chi ha paura di gola profonda?

Domani è un altro porno

L’impotenza contrattuale degli attori e delle attrici hard

Parliamo un po’ di porno

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