Mi è giunta voce da una mamma che vive in Lombardia (provincia di Monza e Brianza) che  la scuola media di suo figlio intende proiettare questo videodurante l’ora di religione, spacciandolo per “educazione all’affettività”; i titoli di testa, però, ci presentano il documentario come “informazione scientifica“.

(Da quando in qua si fa “informazione scientifica” durante l’ora di religione? Mi sono persa qualcosa?)

Con tutto il rispetto per la religione, ci tengo a rimarcare che scienza e religione non sono la stessa cosa.

La prima cosa che noto, di questo video (subito dopo il fatto che utilizza la colonna sonora di E.T., naturalmente) è l’approccio antropocentrico: l’essere umano è la “prima meraviglia” e tutte le altre forme di vita del nostro pianeta sono, rispetto all’uomo, inferiori.

Non so se siete al corrente del fatto che, lo scorso anno, l’India è entrata a far parte di quegli stati che vietano la cattura e l’importazione di cetacei per scopi di intrattenimento commerciale. A balene e delfini viene riconosciuto da questi paesi lo status di “persone non umane”: non sono esseri umani ma sono persone, in quanto creature dotate di coscienza di sé. La decisione è stata presa “alla luce delle evidenze scientifiche“.

A proposito degli esseri umani, non è chiaro quando il neonato acquisti la coscienza di sé. Sono in corso degli esperimenti in proposito, che comunque non hanno stabilito se il neonato, nel primi mesi di vita, è in grado di percepirsi come individuo.

In ambito filosofico è considerata “persona” un essere dotato di coscienza di sé e di una identità (il modo in cui un individuo “costruisce” se stesso come membro di un gruppo sociale). Alcuni sostengono che basti essere “potenzialmente” dotati di coscienza di sé (quindi un neonato e una persona in coma sarebbero comunque “persone”, sebbene incapaci di percepirsi come tali), secondo altri non si dovrebbe considerare persona chi non possiede questa capacità, anche quando si parla di un essere umano, e proprio su questo si fonda il dibattito intorno all’eutanasia.

Che un bambino acquisti lo status di persona al momento della nascita è una nozione giuridica, non il risultato di ricerche scientifiche. E’ il diritto, e non la scienza, a stabilire che la nascita indica il punto d’inizio dell’esistenza di una persona e quindi l’istante a partire dal quale gli spettano dei diritti, primo fra tutti il diritto alla vita. Una volta nati, tutti gli atti contro l’integrità della vita possono essere equiparati a un omicidio: prima della nascita, no.

La definizione di persona come essere dotato di coscienza di sé, è opportuno sottolinearlo, è fornita dalla filosofia, non dalle neuroscienze: quello che le neuroscienze possono fare (e lo fanno) è indagare su quali esseri viventi sono in possesso di quelle caratteristiche individuate dalla filosofia.

Molto scalpore, in proposito all’etica del rapporto uomo-animale, hanno destato le opinioni del filosofo Peter Singer, convinto antispecista.

Secondo Peter Singer, autore del celebre “Animal liberation”, l’esclusione degli animali dalla sfera morale non è giustificabile razionalmente, ma è frutto di puro e semplice pregiudizio specista. Ci dice Singer: ”il bene di ciascun individuo non è di maggiore importanza, da un punto di vista dell’universo, del bene di ogni altro individuo”, quindi tutti gli esseri, maschi o femmine, bianchi o neri, umani o non umani, hanno il diritto di essere trattati nel rispetto dei loro interessi.

Insomma sin dalle prime frasi questo video dimostra di presentare come realtà “scientifiche” quello che è invece un sistema di valori.

Quando afferma che solo nell’essere umano si riscontrano coscienza, consapevolezza e sentimenti, contraddice tutte quelle ricerche scientifiche che dimostrano che i delfini hanno livelli di consapevolezza di sé del tutto simili a quelli umani: pensano, usano strumenti e capiscono concetti astratti… utilizzano sistemi per identificarsi proprio come le persone si riconoscono in un nome… condividono legami intimi tra gruppi famigliari, hanno una cultura propria e metodi di caccia che sono varianti del loro stile di comunicazione.

Quindi, ci sono animali dotati di coscienza di sé, in possesso di una identità, che provano dei sentimenti: questa è scienza. Possiamo definire questi animali “persone”? Questa è filosofia.

L’uomo è la prima meraviglia del mondo: questa affermazione non lo so cos’è…

Eppure, lo ribadisco, questo video è presentato agli studenti come “informazione scientifica”.

Ma il peggio deve ancora arrivare.

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All’ottavo minuto circa: sullo schermo ci viene mostrato un ovulo fecondato e sotto compare la scritta: è un essere umano.

La voce narrante lo definisce “uomo costituito da un unica cellula”.

Poi, sempre la voce narrante, a proposito dell’uomo composto di un unica cellula, ci parla di “minuscolo io“.

Ma in che senso? Si sta forse suggerendo che un ovulo fecondato ha già coscienza di sé?

Prosegue, la voce narrante, e ci parla di “spirito che anima questa nuova vita”.

Ora, la parte spirituale, quella distinta dal corpo fisico di un essere vivente, è un concetto religioso, filosofico, e non mi risulta che esista alcuna ricerca scientifica che ne dimostri l’esistenza.

Sia chiaro, non sto affatto criticando coloro che credono nell’anima o nello spirito, quello che mi dà veramente fastidio è che si spacci la fede per evidenza scientifica.

Non c’è niente, niente di niente, nei cromosomi o nel DNA che ci riveli la presenza di Dio o che dimostri l’esistenza di un’anima immortale o che ci dica che un embrione è dotato di consapevolezza di sé.

Crederci è una questione di fede. La fede è fede proprio perché non si fonda su nulla di concreto, ma solo sulla volontà di credere in qualcosa. La fede non è scienza e non trovo corretto che la scuola proponga a ragazzini di 12 anni una simile confusione su concetti basilari come questi.

E’ dello stesso avviso anche la mamma che mi ha fatto conoscere questo video. Magari vi racconterò cosa le è successo…

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