Sul discorso di fine anno di Giorgio Napolitano abbiamo assistito negli ultimi giorni a una fiction politico-mediatica a puntate. Prima puntata: Beppe Grillo annuncia il suo contro-discorso di fine anno, invitando tutti a non ascoltare Napolitano in tv, ma lui su internet. Perché è fiction: l’aspetto finzionale di questa mossa sta nel fatto che i due mezzi – televisione e internet – non sono comparabili per audience: per quanto male un discorso televisivo possa andare, in Italia il numero di persone che un discorso di venti minuti in tv può raggiungere in quel lasso di tempo è (ancora) molto più alto del numero di persone che può raggiungere in rete.

Seconda puntata: a Beppe Grillo si aggiungono i cosiddetti falchi di Forza Italia(da Brunetta a Santanchè) che invitano tutti a non guardare il discorso di Napolitano e vociferano sulla possibilità che Berlusconi possa fare anche lui un contro-discorso. Perché è fiction: Berlusconi, per quanto stanco e usurato, non è scemo e non si metterebbe mai in concorrenza con Grillo e Napolitano, sapendo di perdere.

Terza puntata: anche Matteo Salvini della Lega invita i suoi a non guardare il discorso di fine anno di Napolitano. Lui stesso – dice – preferirà a Napolitano il cartone di Peppa Pig, che guarderà assieme alla sua bimba di un anno. Per due giorni Radio Padania rilancia l’invito di Salvini. Perché è fiction: lo è come lo sono tutte le sparate dei leghisti, quando si rivolgono ai fedelissimi per caricarli e rinsaldarne l’attenzione.

Quarta e ultima puntata: Napolitano fa il suo discorso e ottiene un’audience maggiore di quella dell’anno scorso. Perché è fiction: è vero che i dati di ascolto di quest’anno sono superiori a quelli del 2012, ma lo sono di poco: 9 milioni 981 mila telespettatori, contro i 9 milioni e 702mila del 2012. Troppo poco cioè per contrastare il calo di audience che i discorsi di Napolitano registrano dal 2006, come mostra l’Istituto Barometro. È verosimile inoltre pensare che questo lieve aumento di audience sia stato determinato proprio dai presunti boicottaggi, che hanno alzato l’attenzione su un rituale – il discorso di fine anno del Presidente – di cui da anni gli italiani sempre meno si curavano. (grazie a Pier Luca Santoro e Vincenzo Marino per aver segnalato la tabella Barometro sui social) (clic per ingrandire):

image

Archiviato in:comunicazione politica, media Tagged: Beppe Grillo, comunicazione politica, Giorgio Napolitano, Matteo Salvini, media, Silvio Berlusconi

Leggi tutto... http://giovannacosenza.wordpress.com/2014/01/02/il-discorso-di-napolitano-e-i-boicottaggi-una-fiction-politico-mediatica/