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Abbiamo discusso all’inizio di luglio (QUI e QUI) il caso di GoldieBlox, un’azienda americana specializzata in giochi di costruzioni per l’infanzia, che ha lanciato una linea di costruzioni per bambine, annunciando di voler sostituire il pink con il gold e dichiarando guerra alle Barbie. L’idea di marketing è buona, e immaginavo che prima o poi qualche azienda ci sarebbe arrivata: partire dal rosa e dagli stereotipi (i tutù, le coroncine da principessa e altre leziosità tipiche del marketing per bambine), citandoli e con ciò riproponendoli, ma per invitarci a

superarli. L’idea è buona per una fase di transizione naturalmente, perché l’optimum sarebbe mescolare giochi per maschi e femmine senza dividerli, ma combinandoli e ricombinandoli anche a partire dai colori (e basta, con il rosa!). Resta da capire se, dalla nicchia in cui nei paesi ricchi del mondo sono confinate le costruzioni per bambini, il superamento riuscirà a imporsi sulle quintalate di Pink & Barbie che dominano il mercato di massa mondiale.

Da qualche giorno GoldieBlox ha lanciato un video, che mette in scena tre ragazzine che, non potendone più dei giochetti pink che la televisione e la pubblicità riservano loro, costuriscono una simpatica quanto pestifera macchina di Rube Goldberg.

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