Gianni Amelio, il regista del signore delle formiche, ricostruisce in questo ultimo film il «caso Braibanti»

di Marisa Ayroldi

Il Signore delle Formiche era in concorso alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove ha conquistato il “Premio Brian”. 

Gianni Amelio, il regista, ricostruisce in questo ultimo film il «caso Braibanti», il primo processo per plagio fatto in Italia: sul banco un professore 45enne, Aldo Braibanti: poeta, drammaturgo, ex partigiano, ex dirigente del partito comunista, studioso dei comportamenti delle formiche, accusato di aver «ridotto in totale stato di soggezione» il 23enne Giovanni Sanfratello, per due anni suo compagno e poi rapito, letteralmente, dalla famiglia che rinchiuse il ragazzo in un ospedale psichiatrico padovano e denunciò Braibanti per «plagio», rispolverando l’articolo 603 del Codice penale o codice Rocco, istituito nel 1930 e che prende il nome del suo principale estensore, il guardasigilli del Governo Mussolini Alfredo Rocco.

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