La visita della Madre

di Cosimo Lerario

Ero completamente inzuppato. Le lenti dei miei occhiali erano ormai velate da una pellicola di pioggia, sudore e sebo così spessa da offuscarmi ogni visuale. A malapena, mentre correvo in cerca di un riparo, riuscivo a distinguere le ombre degli ostacoli da scansare. Nemmeno un quarto d’ora addietro ero ad abbronzarmi. Disteso su uno di quegli scogli che si affacciano davanti alla Muraglia di via Venezia; dove un tempo si stagliavano le possenti mura che difendevano Bari dagli assalti saraceni.

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