Il gioco come esperienza di relazioni positive in un albo patrocinato Amnesty International

Di Cristina Obber e Silvia Vinciguerra

«Ops! Michele si rialza e riapartiamo. Un po’ più lenti»

«Nel tempo che ci vuole».

Inizia con un girotondo nel cortile della scuola il racconto di Giorgia e Giorgio, che insieme ai loro amici si ritrovano intorno a un ulivo secolare. Come le farfalle che svolazzano loro intorno, ognuno porta con sè una differenza, fisica o attitudinale. Quando Michele, che ha un problema ad una gamba, cade, il girotondo riprende, ma più lentamente, perché ciò che conta non è farlo di corsa, ma farlo insieme, rispettando i tempi di tutti.

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