Persino un’icona del femminismo come la sua amica Simone de Beauvoir l’aveva detto chiaro: è brutta. Ma Violette Leduc la bellezza la ricavava dalle parole e, proprio con l’incoraggiamento della scrittrice, divenne un’autrice di romanzi e racconti apprezzata dai più grandi nomi dell’editoria e della letteratura francese.

Pubblicata al suo esordio da Gallimard nella collana diretta da Albert Camus, e subito lodata da Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau e Jean Genet, Violette Leduc riscattò, con i suoi scritti, un passato da figlia (illegittima) di una madre troppo dura, che aveva fortemente minato la sua autostima.

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