Ieri la nazionale azzurra femminile è entrata nei quarti di finale. Fin qui tutto bene, ma le calciatrici hanno fatto appunti al modo di essere appellate sul campo. Non portiera ma portiere…

di Donatella Caione

Che peccato, che splendida occasione buttata alle ortiche! Quante banalità e stupidaggini dette in un paio di minuti di telecronaca: “preferiscono passare una interpretazione neutra del ruolo” (il neutro non esiste nella nostra lingua), “portiera è cacofonico” (ma per la portiera del palazzo non lo è?), “non stravolgere il linguaggio” (si tratta di rispettarlo non di stravolgerlo), “vuole essere chiamata portiere” (come se potessimo decidere noi se applicare o no la grammatica).

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