Negare, spostare il focus, adoperare parole sbagliate e fuorvianti, ridimensionare i fenomeni che riguardano la violenza e le discriminazioni di genere: sono tutte strategie di un patriarcato che reagisce all’emancipazione e alla liberazione femminile e mette in campo operazioni di restaurazione.

In questo clima di negazionismo in ogni dove, in cui si pubblica di tutto, sullo spazio “Invece Concita”, dopo la lettera del padre “mancato” dopo la scelta della compagna di abortire, arriva la missiva di un uomo di 26 anni, con tanto di curriculum e pedigree politico che lo collocherebbe tra i social-liberali, che discetta come un perfetto MRA, ovvero i men’s right activists, i maschilisti che parlano di una discriminazione al contrario, di diritti maschili calpestati dalla narrazione distorta e misandrica delle femministe.

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