Con i suoi silenzi e la sua discrezione, é l’esatto opposto di chi sbandiera le sue apparizioni come fossero garanzia di professionalità spesso inesistenti.

Qualche volta un incontro più intenso nasce sulle pagine di Facebook . Nella mia Home, un giorno, sono passate queste parole che mi hanno subito attratta, ricordandomi quello che avevo scritto tempo fa sul ruolo dell’attore e sul teatro come mezzo evolutivo:

“Recito per essere autentica /Recito perché posso sorridere come Valentina sorride davvero  Recito perché posso muovermi con sicurezza davvero /Recito perché dall’ altra parte so che il mio/mia collega mi ascolta davvero /E so che lo fa con tutti i sensi accesi: mi ascolta davvero /Mi guarda davvero Mi tocca davvero /E davvero li in quel momento concentrato sulla nostra scena/Posso dire tutto quello che voglio senza filtri /Senza pensare di difendere o offendere nessuno/ So che dall’ altra parte mi ascoltano davvero/ Mi guardano/ E tutto ricambiato da me verso lui o lei/So che non hanno paure E complessi/O pregiudizi nei miei riguardi/ Recitano davvero/Ecco perché recito/Perché vivo davvero/Per essere autentica e libera davvero”

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