La scomparsa di Isabella Biagini

di Daniela Tuscano

A suo modo, anche lei era una dea. Una dea minore, di quartiere; una santina, o santona, da superstizione pagana, perché Isabella Biagini incarnava una bellezza facile e sgargiante, di quelle che abbagliano ma stancano presto. Come tutte le dee, aveva avuto le sue croci; senza resurrezione, però. Lei, agli anni ’70, era rimasta inchiodata. Eppure era stato Antonioni il mentore di questa Loretta Goggi in versione sexy. Le inconfondibili tutine e l’aria bambolesca la rendevano una caricatura vivente, al punto da rammentare più una travesta che una donna.

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