Ci è ormai difficile poter immaginare oggi, intossicati quali siamo dalla comunicazione digitalizzzata veloce, contratta fino all’inverosimile, quale potesse essere la sensazione sottesa a una proposta del genere: scrivere ciascuno, una settimana a turno e sulle pagine di un diario in comune, quanto di più significativo o apparentemente insignificante sarebbe accaduto da quel giorno in poi, nella loro vita di giovani sposi finalmente uniti tra quattro mura domestiche. Siamo a Lipsia, è il 13 settembre 1840. Non semplici lettere dunque, ma la richiesta da parte dell’uomo di condividere un Haushaltbuch, un diario di casa in grado di conservare, più che l’espressione di sentimenti di nostalgia o il desiderio l’uno dell’altro, propri delle lettere tra innamorati, quell’intimo e personalissimo pensiero che emerge dal singolo individuo anche nell’esistenza in tandem.

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