Voglio parlare oggi di una grande battaglia vinta a suon di sentenze e culminata con l’assoluzione della spesso condannata fecondazione assistita eterologa.

Questa procedura consente ad una coppia, soggetta a sterilità, il concepimento di un figlio attraverso l’impiego di gameti appartenenti ad un soggetto terzo. “È tradimento!”, penseranno i più bigotti, ma la verità è che si tratta di garantire una maggiore tutela dei diritti della coppia e dell’embrione in ottemperanza all’art. 1, comma 1, della legge 40/2004: “[…] è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, alle condizioni e secondo le modalità previste dalla presente legge, che assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito”.

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