Leggere  l’ ultimo romanzo di Paola Calvetti, “Gli innocenti” equivale  a immergermi in una bolla di sospensione, un luogo dove il tempo rallenta o incalza ma ti trattiene da tutti i lati, ti intrappola in un presente che non ti appartiene per condividerlo con i suoi personaggi.

di Lucia Sallustio É accaduto di nuovo con l’ultimo romanzo di Paola Calvetti, “Gli innocenti”.  Leggere Paola Calvetti equivale per me a immergermi in una bolla di sospensione, un luogo dove il tempo rallenta o incalza ma ti trattiene da tutti i lati, ti intrappola in un presente che non ti appartiene per condividerlo con i suoi personaggi.

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