Quello inerente le mutilazioni genitali femminili è un dramma planetario esteso a circa 200 milioni di donne che  per quanto particolarmente diffuso in alcune aree africane, asiatiche e mediorientali sta assumendo notevole rilevanza anche in paesi culturalmente estranei a retaggi ancestrali finalizzati esclusivamente al controllo della sessualità femminile, con effetti talvolta letali.

Non ultimi gli Usa, dove nel corso degli ultimi vent’anni, complici gli ingenti flussi migratori, il numero delle vittime potenziali è addìrittura triplicato. In base ai dati rilevati nel 2012 dal Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta infatti, almeno 513mila ragazzine sarebbero state clandestinamente sottoposte a simili torture, la cui illegalità – a fronte dei provvedimenti adottati in almeno 25 stati – era stata formalmente sancita dal Congresso nel 1996.

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