Lo dico sempre e lo dico da tempo e in maniera ininterrotta: non è importante solo che se ne parli ma che se ne parli bene, in maniera appropriata e facendo corretta informazione, perché da questo dipende un immaginario e una cultura che può cambiare, migliorando la condizione di tutt*. Femminicidio, femmicidio, violenza maschile sulle donne, violenza contro donne e minori: termini che vanno usati in maniera contestuale, non solo perché le parole sono importanti ma perché è importante il contenuto che veicolano quelle stesse parole. La tentazione però di manipolare anche il significato delle parole, insieme al contenuto, non è una novità: soprattutto se si parla di media e soprattutto se questo è funzionale alla normalizzazione di un potere che non è in grado di cogliere l’indignazione che si muove quando si sceglie di raccontare la vita delle persone più esposte nel mondo: le donne e i minori. Un gioco dove manipolare argomenti scomodi, non è solo dovuto ad arretratezza culturale o perché l’immaginario collettivo ripropone quegli stereotipi, ma perché l’obiettivo è l’occultamento di una verità troppo difficile da affrontare, con situazioni che volontariamente il potere preferisce silenziare o normalizzare, quando non sia in grado di nasconderli completamente. Ed è per questo che ho voluto lanciare una piattaforma mediale sui diritti delle donne e dei minori, dando l’esempio partendo da me e dal lavoro che ho svolto in questi ultimi anni. Un mediaprogetto in evoluzione e aperto a esperte e a contributi esterni che abbiano un approccio corretto nei confronti dei temi trattati. Per una diversa e corretta informazione su violenza, discriminazioni, femmicidio – femmincidio, 194, diritti umani, stupro di guerra, matrimoni forzati, Pas: mettiamoci in gioco in prima persona. Raccontare la realtà delle donne nel mondo stando fuori dagli stereotipi, è possibile. E se per gli altri è un optional, per noi giornalisti è un dovere. Dotiamoci degli strumenti adatti per farlo.

 

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“Donne x Diritti” è una piattaforma d’informazione sui diritti di donne, ragazze, bambine e bambini ma anche un luogo di riflessione di come stare al mondo a partire da ciò che desideriamo. E’ una piattaforma “aperta” a contributi specifici su diritti, discriminazioni, violenza, trafficking, stupro di guerra, violenza nelle relazioni intime, matrimoni forzati, discriminazioni sul lavoro, diritti dei minori, femmicidio – femminicidio, in Italia e nel mondo, attraverso una riflessione continua sul rapporto tra le donne e il potere. Un mediaprogetto che usa i diversi strumenti della comunicazione, con l’obiettivo di dare voce autorevole a chi non ce l’ha e a chi ogni giorno si scontra con la violazione di questi diritti: a chi inciampa perché più espost*, socialmente e culturalmente, ma anche a chi è pront* a rialzarsi, guardando avanti. Un contributo e un tentativo di dare voce e visibilità a chi vive situazioni di violenza e discriminazione, scoperchiando una realtà dove troppe volte il silenzio sovrasta la realtà, come una cappa indistruttibile sul mondo. “Donne x Diritti” parla della violenza maschile contro le donne che non è solo violenza sessuale ma anche psicologica, economica, fisica: agita a casa, nel posto di lavoro, nelle scuole, nelle istituzioni, tra la gente, in strada, ovunque. E’ una finestra sulle bambine e sui bambini che assistono alla violenza all’interno delle mura familiari, riportando danni irreparabili, minori ancora troppo spesso strappati a madri accusate di essere “pazze” o alienanti nei confronti di un ex coniuge (Pas – sindrome alienazione parentale), che sovente risulta violento. Si parla di rivittimizzazione delle donne nei tribunali, nelle istituzioni, ma anche attraverso i media, in un brodo culturale che pone al centro della società il modello maschile. Si parla di matrimoni forzati, stupri di guerra, traffico di esseri umani, leggi che puniscono ma non tutelano e non salvano, di discriminazione a scuola, sul lavoro, nella politica, dal giorno in cui vieni al mondo “femmina”. Perché se davvero i diritti delle donne sono diritti umani, è necessario ora che le parole diventino fatti, e affinché ognuna di noi possa esercitare davvero il diritto di vivere un’esistenza libera dalla discriminazione e dalla violenza, è necessario cambiare la cultura partendo da una corretta informazione. Grazie

 

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