Qualcuna (non poche) delle amministrazioni pubbliche ha provato ad aggirare la legge sulle quote di genere nei consigli di amministrazione, nominando al posto di un consiglio di amministrazione un amministratore unico. Che quasi esclusivamente era un uomo. Ecco perché nella bozza sulle partecipate pubbliche che va oggi in Consiglio dei ministri, presentata dalla ministra Marianna Madia, il principio della legge delle quote di genere viene rafforzato.

Secondo l’agenzia Ansa, infatti, nella bozza si dice che «nella scelta degli amministratori delle società a controllo pubblico, le amministrazioni assicurano il rispetto del principio di equilibrio di genere, almeno nella misura di un terzo, da computare sul numero complessivo delle designazioni o nomine effettuate in corso d’anno».

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