Jinan

«Ci sono le voci delle donne in questo libro, quelle voci che nelle guerre non si sentono quasi mai», scrive Barbara Stefanelli nella prefazione di «Jinan, schiava dell’Isis», che esce in edicola con Il Corriere e in libreria per Garzanti. «Io sono yazidi, curda, irachena sul passaporto», dice l’autrice per definire la propria appartenenza a una comunità religiosa, a un’etnia e a un Paese straziati da anni di violenze.

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