Gli stilisti occidentali si appropriano del «velo islamico» per fare business con la cosiddetta Modest fashion? È una domanda che mi sono posta nei giorni scorsi, assistendo al progressivo incremento di griffe internazionali, e anche nazionali, che si convertono a questo genere di abbigliamento coprendo, con abiti lunghi e tuniche pudiche, le forme femminili. In altre parole, è una maniera furba per dilagare, e fare soldi, in un mercato in espansione oppure è una pura necessità dettata dalle circostanze e quindi da un’obiettiva richiesta?

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