Madri surrogate o surroganti, madri donatrici, portatrici, riceventi, madri di nascita, madri biologiche o genetiche, madri intenzionali, committenti, giuridiche… Ma di mamme non ce n’era una sola? «Mamme mie!» s’intitola l’ultimo bel numero della rivista Leggendaria che mette a tema l’appassionato e appassionante dibattito sulla «gestazione per altri», come viene definita dal movimento Lgbt, o sull’«utero in affitto» termine un po’ denigratorio per liquidare sbrigativamente una pratica esistente in molti paesi del mondo.

Il guazzabuglio linguistico è uno specchio rivelatore dei tanti problemi e punti di vista di uno scenario in evoluzione, nota Giorgia Serughetti che ha curato il tema della rivista insieme alla direttora, Anna Maria Crispino.

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