“Sul volto porto le tracce delle mie identità multiple”, afferma sorridendo la rabbina Angela Warnick Buchdahl seduta sul divano della hall di un hotel milanese. Mamma coreana buddista e papà ebreo americano, “Rabbi Buchdal” non è solo la prima donna a capo della Sinagoga più influente degli Stati Uniti, quella di New York (100 dipendenti a tempo pieno, un giro d’affari di 30 milioni di dollari), ma è anche la prima americana-asiatica a svolgere quel ruolo. Capelli corti, minuta, sguardo dolce, Angela è arrivata alla famosa Sinagoga centrale di Midtown dopo 13 anni di regno del rabbino settantenne Peter Rubinstein.

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