L’aria. A volte la sente mancare. Rimane lì in apnea, ascolta il battito del cuore che accelera, rincorso dalla paura. Esattamente come quella sera.

Chiara rivede se stessa: «Non ricordo nemmeno quale fu, quella volta, il pretesto per il quale cominciò a urlare. Diceva cose orribili contro di me e in un attimo mi sono ritrovata sul divano, avevo il suo peso addosso, non riuscivo a muovermi e lui teneva premuto sulla mia faccia un cuscino. Non respiravo più.

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