Ha senso nel contemporaneo, dominato ancora dal pensiero delle differenze sessuali e di genere, almeno nel nostro Paese, occuparsi dell’androginia come di una tendenza, esistenziale, culturale, di costume e di scelta più o meno irriflessa?

Immagini tradizionali di femminilità e maschilità vengono continuamente erose e nello stesso tempo esasperate, esibite, proposte a modello; le vite di donne e uomini si avvicinano, condividono spazi e tempi in forme impensabili per il passato e con maggiore o minore naturalezza si scambiano i copioni sui palcoscenici esistenziali, pur permanendo nelle menti e nei corpi di ciascuno e ciascuna delle ben concrete vocazioni e desideri verso quel femminile e maschile normati dalla storia e funzionali, ancora, alle attuali costruzioni sociali.

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