Se c'è una cosa che mi turba è la velocità con cui diminuisce la nostra memoria. Non parlo di quell'odioso processo di invecchiamento in base al quale ti dimentichi dove hai messo gli occhiali o scivoli via sul whatsapp che invece è importante (sì, mi succede), bensì di un altro modo di farci scivolare addosso le cose. Parliamo per ore, giorni, anni, di perdita di autorevolezza, di individualismo, di insofferenza verso tutto quello che percepiamo come limitazione della nostra inviolabile libertà (un fulgido esempio sono le valanghe di chiacchiere su Strappare lungo i bordi di Zerocalcare, che quasi sempre si concludono con "ho il diritto di dire quello che voglio")? Bene, ce lo dimentichiamo subito, e ci infiliamo di nuovo nei comportamenti che abbiamo stigmatizzato magari un paio d'ore prima.

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