Non vi piacerà, ma io non sono per niente stupita dalla conquista delle vette dei libri più venduti da parte dell'autobiografia di Giorgia Meloni. Ha avuto un lancio promozionale  impressionante: e chi rifiuta di venderlo nella sua libreria, e chi rifiuta di riceverlo dall'editore, e la notizia (non si capisce se falsa o vera) dell'invito in una scuola, poi smentito, vai a capire. Eccetera. Per forza che vende. E allora, perché ne parlo anche io? Non parlo del libro, in verità, che non ho letto (ma mi interesserebbe, avendo tempo, capire i meccanismi usati con notevole abilità da questa donna), ma del boomerang costituito dallo stigma collettivo  (sì, anche dal rifiuto di vendere: che è faccenda molto legittima, essendo la libreria un libero esercizio commerciale, e però trattandosi di dichiarazione resa pubblicamente sui social a quell'effetto boomerang ha contribuito).

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