Stanotte ho sognato che tornavo a Manderley. In effetti. Da oggi, per un giorno a settimana, conduco da studio. Sono dunque a via Asiago, ritrovando i vecchi passi di ogni giorno, i corridoi, la scrivania piena di libri, le luci al neon. I colleghi. Fa un effetto strano. Sono contenta? Sì, se penso ai compagni di lavoro fin qui sentiti solo al telefono. No, perché mi ci vorrà tempo per capire cosa ha significato davvero quel che abbiamo alle spalle. Auspici? Che finisca, fra sei mesi o sette, ma finisca.

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