Nel 1996 Enrico Ghezzi raccolse 98 "preludi" nel libro Cose (mai) dette: quelli che precedevano le notti e le visioni di "Fuori orario", annunciando con citazioni e rimandi di rocambolesca noncuranza le sovrapposizioni tra cinema e tv e fra cinema e cinema.  Ciprì e Maresco e il Jean Vigo dell'Atalante (il film da cui è tratta la sequenza del tuffo immortalata nella sigla), eveline e Ed Wood, Burroughs e King Kong. Volendo prendere per buona l' etichetta di situazionista della Tv che Ghezzi condivideva con Carlo Freccero e Antonio Ricci, "Fuori orario" era in effetti attinente con le teorie di Debord e compagni: perché, a detta del suo autore, "rischia l' uso improprio delle immagini, le fa reagire e interagire".

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