Scrivo un post semplice, senza giri di parole e di pensiero, dopo la bufera sollevata ieri sul "sacco verde della differenziata" , l'abito di Silvia Romano al suo rientro in Italia secondo una femminista storica come Nadia Riva, e secondo non poche altre.

Detta, appunto, con semplicità: non mi riconosco in un femminismo bianco, vecchio, borghese, conservatore, indifferente alle mutazioni (e spesso anche alle differenze di classe, come si diceva un tempo)  che espelle la complessità di pensieri e di pratiche, che non prende neppure in considerazione le femministe islamiche, le femministe cattoliche, le transgender, e tutto quanto non può essere ricondotto a "femminismo bianco, vecchio, borghese, conservatore".

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