Fra le cose che danno dolore - molte - della situazione attuale è che gli amici si dividono, in moltissimi casi. Naturalmente non smettono di volersi bene, anche se l'idea di affetto sembra, al momento, trasognata, non definibile: affetto è abbracciarsi, per le persone molto fisiche come me, sfiorare i capelli, stringere mani, e naturalmente fare tutto quello che in una vita intera abbiamo fatto, senza poter pensare che avremmo smesso di farlo. Anche nei miei periodi di isolamento già narrati (due volte in ospedale, a lungo, un'altra, più recente, in convalescenza dopo un'operazione) non ho mai smesso di vedere amici, accarezzarli, baciarli, lasciare che si sedessero sul mio letto, o sul divano accanto, per chiacchierare senza misurare distanze, e senza mascherine, e senza guanti, e senza restrizioni di sorta.

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